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Come Gli Antichi Greci e Romani Allevavano le Api e Producevano il Miele
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Qual è il segreto dietro la produzione del miele nell’antichità? Questa sostanza preziosa non solo era usata come alimento, ma anche come simbolo di ricchezza e dono divino. Le civiltà antiche, in particolare Grecia e Roma, svilupparono tecniche sofisticate per l’apicoltura, producendo miele e cera con metodi che sarebbero stati fondamentali per secoli.
Un papiro egizio conservato al British Museum narra la leggenda delle lacrime del dio sole RA che si trasformarono in api. Questa storia mitologica sottolinea l’importanza culturale e religiosa delle api e del miele nella storia dell’uomo. L’apicoltura era una pratica diffusa che richiedeva non solo conoscenza delle api e dei loro favi, ma anche la capacità di estrarre la preziosa cera e il miele.
Punti Chiave
- L’importanza culturale e religiosa delle api e del miele nell’antichità.
- Le tecniche di apicoltura sviluppate dalle civiltà greca e romana.
- L’evoluzione degli strumenti utilizzati per l’apicoltura.
- I metodi di produzione del miele e della cera.
- L’influenza dell’apicoltura antica sulle pratiche moderne.
Le Origini dell’Apicoltura: Dalle Pitture Rupestri alle Prime Civiltà
Le prime tracce dell’interazione tra uomo e api risalgono al periodo mesolitico, come dimostrano le pitture rupestri rinvenute in Spagna. I dati più antichi conosciuti sono quelli scoperti da Hernandez Pacheco nel 1921, che risalgono a circa 7000 anni prima di Cristo. Queste pitture, trovate nelle Grotte del Ragno (Cuevas de la Araña) di Bicorp, presso Valencia, mostrano chiaramente l’uomo nell’atto di raccogliere il miele dalle colonie selvatiche di api.
Queste antiche raffigurazioni non solo testimoniano l’interesse dell’uomo per il miele fin dalla preistoria, ma forniscono anche preziose informazioni sulle prime pratiche di apicoltura. Nelle vicinanze delle grotte, le api costruivano i loro nidi nelle crepe delle rocce, e gli sciami erano abbondanti nel grande Paredon de la Rebolia. La pratica di raccogliere il miele continuò nel tempo, tanto che ancora nel periodo in cui queste pitture furono scoperte, i contadini locali utilizzavano tecniche simili per raccogliere i favi.
Le Prime Testimonianze dell’Interazione Uomo-Ape
Esplorando le prime testimonianze dell’interazione tra uomo e api, documentate nelle pitture rupestri di Bicorp (Valencia) e risalenti a 7000 anni a.C., possiamo comprendere come le prime società umane svilupparono un rapporto con le api. Queste pitture mostrano la raccolta del miele dalle colonie selvatiche, un’attività che richiedeva non solo coraggio ma anche una certa conoscenza delle api e del loro comportamento.
L’interazione uomo-api non rimase statica nel tempo; al contrario, si evolse verso una gestione più attiva delle colonie. Le prime civiltà, come quella egizia, svilupparono tecniche avanzate di apicoltura, passando dalla semplice raccolta del miele alla gestione sistematica degli alveari.
L’Apicoltura nell’Antico Egitto: Un Modello per i Greci e Romani
L’apicoltura nell’antico Egitto rappresentò un modello significativo per le successive pratiche greche e romane. Gli Egizi svilupparono arnie cilindriche fatte di canne e fango intrecciate già intorno al 2600 a.C. Queste strutture non solo proteggevano le api ma facilitavano anche la raccolta del miele, dimostrando un livello avanzato di comprensione delle esigenze delle api e delle tecniche di gestione degli alveari.
L’apicoltura egizia, con le sue tecniche avanzate e l’organizzazione sistematica, fornì un modello per le successive pratiche apistiche nel Mediterraneo. L’importanza del miele nell’antica civiltà egizia si estendeva oltre l’alimentazione, essendo utilizzato anche in ambito medico e religioso.
Il Significato Culturale e Religioso delle Api nel Mondo Antico
La simbologia delle api nel mondo antico è un argomento affascinante che rivela la profonda connessione tra l’uomo e la natura. Le api e il miele hanno avuto un impatto significativo sulla cultura e la religione degli antichi Greci e Romani, rappresentando virtù e valori fondamentali.
Api e Miele nella Mitologia Greca
Nella mitologia greca, le api erano associate a divinità specifiche e rappresentavano virtù come laboriosità, purezza e ordine sociale. La leggenda racconta che Zeus fosse stato nutrito con miele dalle api del Monte Ida durante la sua infanzia nascosta. Questo mito sottolinea l’importanza delle api e del miele nella cultura greca, non solo come fonte di sostentamento, ma anche come simbolo di prosperità e saggezza.
Le api erano considerate creature sacre, e il loro miele era utilizzato in vari rituali religiosi come offerta agli dei. L’associazione delle api con le divinità greche dimostra la loro importanza culturale e religiosa.
Il Simbolismo delle Api nella Cultura Romana
Nella cultura romana, le api rappresentavano disciplina, organizzazione e prosperità, qualità molto apprezzate nella società romana. I Romani tenevano il miele nella massima considerazione, utilizzandolo non solo come alimento ma anche come simbolo di ricchezza e prosperità.
L’immagine dell’ape fu utilizzata anche nell’iconografia e nella numismatica antica, come testimoniato dalle monete di Efeso del IV secolo a.C. che recavano impresso questo simbolo. Ciò dimostra l’influenza delle api e del miele sulla cultura romana e la loro importanza nella vita quotidiana e religiosa.
In sintesi, le api e il miele hanno avuto un ruolo fondamentale nella cultura e nella religione degli antichi Greci e Romani, rappresentando virtù e valori che erano considerati essenziali per la società. La loro importanza si riflette nella mitologia, nella religione e nell’iconografia dell’epoca.
Come Gli Antichi Greci e Romani Allevavano le Api e Producevano il Miele
Gli antichi Greci e Romani svilupparono tecniche avanzate per l’allevamento delle api e la produzione di miele. L’apicoltura era una pratica importante per la produzione di miele, utilizzato non solo come alimento ma anche per scopi medicinali e rituali.
Tecniche di Allevamento delle Api in Grecia Antica
Nella Grecia antica, l’apicoltura era una pratica diffusa. Aristotele (384-322 a.C.) fu uno dei primi a studiare scientificamente le api, analizzandone il comportamento e la riproduzione. I Greci praticavano l’apicoltura nomade, spostando gli alveari da una regione all’altra per seguire le diverse fioriture stagionali.
L’apicoltura nomade consentiva ai Greci di ottenere un miele di alta qualità, sfruttando le diverse risorse floreali disponibili nelle varie regioni. Questo approccio dimostrò una notevole comprensione del comportamento delle api e delle loro esigenze.
I Metodi Romani di Gestione degli Alveari
I Romani ereditarono e perfezionarono le tecniche di apicoltura dei Greci. La gestione degli alveari divenne una pratica sistematica, con l’introduzione di innovazioni tecniche significative. Plinio il Vecchio, nella sua “Storia degli animali” (79 d.C.), descrisse dettagliatamente le pratiche apistiche dell’epoca, inclusa la costruzione di arnie sperimentali.
I Romani praticavano la sciamatura artificiale, una tecnica che permetteva di aumentare il numero di colonie senza attendere la sciamatura naturale. Questo metodo dimostrava una conoscenza approfondita del ciclo di vita delle api e delle loro esigenze.
Tecnica | Descrizione | Civiltà |
---|---|---|
Apicoltura Nomade | Spostamento degli alveari per seguire le fioriture stagionali | Greci |
Sciamatura Artificiale | Aumento del numero di colonie senza sciamatura naturale | Romani |
Arnie Sperimentali | Costruzione di arnie con nuove tecniche | Romani |
In conclusione, sia i Greci che i Romani svilupparono tecniche avanzate per l’allevamento delle api e la produzione di miele. La loro comprensione del comportamento delle api e le innovazioni tecniche introdotte contribuirono significativamente alla pratica dell’apicoltura.
Le Arnie nell’Antichità: Evoluzione e Innovazione
L’evoluzione delle arnie nell’antichità rappresenta un capitolo fondamentale nella storia dell’apicoltura. Gli antichi Greci e Romani svilupparono tecniche e materiali per la costruzione delle arnie che riflettevano la loro conoscenza e rispetto per le api.
Le arnie antiche variavano notevolmente in termini di materiali e design. Questo rifletteva non solo la disponibilità locale di materiali ma anche la crescente comprensione delle esigenze delle api.
Tipologie di Arnie Greche: Materiali e Design
Le arnie greche erano costruite utilizzando materiali come vimini, legno e argilla. L’uso di questi materiali naturali permetteva una buona ventilazione e protezione dalle intemperie.
Il design delle arnie greche includeva spesso elementi mobili per facilitare l’ispezione e la raccolta del miele senza danneggiare la colonia. Questo rappresentava un passo significativo verso la moderna apicoltura.
Materiale | Descrizione | Vantaggi |
---|---|---|
Vimini | Arnie costruite con vimini di salice | Buona ventilazione, facile da lavorare |
Legno | Arnie ricavate da tronchi d’albero cavi o assemblate con assi di legno | Duraturo, protezione dalle intemperie |
Argilla | Arnie costruite con argilla cotta o cruda | Buona isolamento termico, facile da reperire |
Le Arnie Romane: Caratteristiche e Miglioramenti Tecnici
I Romani ereditarono e migliorarono le tecniche greche di apicoltura. Le arnie romane presentavano caratteristiche innovative come il fondo posteriore mobile, che permetteva l’estrazione dei favi senza disturbare l’intera colonia.
Le fonti letterarie latine, come il “De re rustica” di Columella e la “Naturalis Historia” di Plinio il Vecchio, descrivono arnie costruite con vari materiali, tra cui corteccia di sughero e legno di quercia. Queste strutture erano spesso spalmate con un composto di letame bovino e calce per impermeabilizzarle.
La pratica di spalmare le arnie di vimini con letame bovino misto a calce o cenere, descritta da Varrone, dimostra l’attenzione dei Romani per la protezione e la gestione delle arnie.
L’Apicoltura Nomade: Una Pratica Antica Ancora Attuale
L’apicoltura nomade rappresenta una pratica antica che continua a essere rilevante nel mondo moderno. Questa tecnica, utilizzata fin dall’antichità, consente agli apicoltori di spostare le arnie in diverse regioni per seguire le fioriture stagionali, massimizzando così la produzione di miele.
Gli Egiziani furono tra i primi a praticare l’apicoltura nomade fluviale lungo il corso del Nilo. Trascorrevano tre mesi spostando le arnie da un posto all’altro, seguendo la fioritura causata dalla piena del fiume. Questo tipo di nomadismo esiste ancora oggi, soprattutto in regioni come la Sicilia, la Sardegna e la Grecia.
Il Nomadismo Apistico nel Mondo Greco
Nel mondo greco, gli apicoltori praticavano il nomadismo apistico spostando regolarmente le loro arnie per seguire le fioriture stagionali in diverse regioni. Questa tecnica permetteva di sfruttare diverse fioriture durante l’anno, richiedendo una profonda conoscenza del territorio e dei cicli vegetativi.
- Gli apicoltori greci spostavano le arnie in regioni con diverse condizioni climatiche per ottimizzare la produzione di miele.
- La pratica del nomadismo apistico richiedeva una conoscenza approfondita delle specie vegetali e dei loro cicli di fioritura.
L’Apicoltura Fluviale Romana lungo il Po
I Romani adottarono e perfezionarono la pratica dell’apicoltura nomade, come documentato da Plinio e Columella. Gli apicoltori di Ostiglia trasportavano gli alveari su barche lungo il fiume Po per seguire le fioriture lungo il corso del fiume.
Questa pratica nomade era fondamentale per l’economia di alcune comunità, come quella di Ostiglia, che traeva dall’apicoltura il principale sostentamento. La produzione di miele e cera era così importante che nel paese di Melara si trovava un centro di fabbricazione di questi prodotti.
La continuità storica di queste pratiche è evidente nel fatto che il nomadismo apistico è ancora oggi diffuso in regioni come la Sicilia, la Sardegna e la Grecia, seguendo principi simili a quelli sviluppati nell’antichità.
Il Miele nell’Alimentazione e nella Medicina Antica
Il miele rappresentava un elemento fondamentale nell’alimentazione e nella medicina antica, con utilizzi che spaziavano dalla cucina alla farmacologia. Nell’antichità, il miele era considerato un prodotto dalle molteplici virtù, utilizzato non solo come dolcificante ma anche come ingrediente principale in numerose preparazioni gastronomiche e come rimedio medicinale.
Gli antichi Greci, ad esempio, utilizzavano il miele in varie ricette culinarie, come dolci rituali e bevande fermentate come l’idromiele. Questo alimento giocava un ruolo centrale nella dieta quotidiana e nelle pratiche culturali.
Usi Culinari del Miele nella Grecia Classica
Nella Grecia classica, il miele era impiegato in numerose preparazioni gastronomiche. Veniva utilizzato per preparare dolci rituali e bevande fermentate come l’idromiele. L’idromiele, in particolare, era una bevanda molto apprezzata per le sue proprietà nutrienti e rituali.
Il miele era anche utilizzato come conservante alimentare e come ingrediente per migliorare il sapore di vari piatti. La sua versatilità lo rendeva un elemento essenziale nella cucina greca.
Il Miele nella Gastronomia e nella Farmacologia Romana
I Romani, come i Greci, apprezzavano il miele per le sue molteplici proprietà. Lo utilizzavano nella gastronomia per preparare salse agrodolci, conservare la frutta e aromatizzare il vino. Il miele era un ingrediente fondamentale nella cucina romana, utilizzato in numerose ricette.
Nella farmacologia romana, il miele era considerato un rimedio per numerose patologie grazie alle sue proprietà antibatteriche e cicatrizzanti. Veniva utilizzato per curare varie affezioni, dalle ferite alle malattie gastrointestinali.
Anche in altre culture antiche, come quella indiana, il miele era apprezzato per le sue proprietà medicinali. Nella medicina ayurvedica, il miele era considerato purificante, afrodisiaco, vermifugo e tonico. Queste proprietà lo rendevano un ingrediente essenziale in varie preparazioni medicinali.
In conclusione, il miele giocava un ruolo fondamentale nell’alimentazione e nella medicina antica, sia nella cultura greca che romana. La sua versatilità e le sue proprietà lo rendevano un prodotto di grande valore.
La Cera d’Api: Un Prodotto Prezioso nell’Antichità
La cera d’api ha rappresentato un prodotto di grande valore nell’antichità, con utilizzi che spaziavano da scopi pratici a rituali. Questo materiale versatile era ottenuto dalle api e giocava un ruolo significativo nelle società antiche.
I più antichi documenti riguardanti l’utilizzo della cera provengono dalle antiche civiltà mesopotamiche, dove già intorno al 5000 a.C. se ne faceva uso. La cera veniva utilizzata per vari scopi, tra cui la creazione di tavolette per la scrittura e la modellazione di statue e maschere funerarie.
Utilizzi della Cera nella Società Greca
Nella Grecia antica, la cera d’api era utilizzata per molteplici scopi. Gli antichi greci impiegavano la cera per la creazione di opere d’arte, per scopi rituali e come materiale per la scrittura. La tecnica di estrazione e purificazione della cera era considerata un’arte che richiedeva competenze specifiche.
Utilizzo | Descrizione |
---|---|
Scrittura | Tavolette cerate utilizzate per la scrittura |
Arte | Creazione di statue e maschere funerarie |
Riti Funerari | Utilizzo nella preparazione dei defunti |
La “Cera Punica” e Altri Impieghi nel Mondo Romano
I romani apprezzavano particolarmente la “cera punica”, un tipo di cera raffinata e sbiancata prodotta principalmente a Cartagine. Questo prodotto era considerato di alta qualità e veniva utilizzato per vari scopi, tra cui l’illuminazione, la cosmesi e la medicina.
La cera d’api era anche utilizzata per l’impermeabilizzazione di navi e tessuti, dimostrando la sua versatilità e importanza nel commercio antico. Il valore economico della cera era significativo, e veniva considerata una merce preziosa nel Mediterraneo.
I Grandi Studiosi dell’Apicoltura Antica
La comprensione dell’apicoltura nel mondo antico si deve in gran parte ai contributi di studiosi come Aristotele e Plinio il Vecchio. Questi intellettuali hanno lasciato un’impronta duratura nella storia dell’apicoltura, fornendo conoscenze preziose che hanno influenzato le pratiche apistiche per secoli.
Aristotele e la Prima Analisi Scientifica delle Api
Aristotele (384-322 a.C.) è stato il primo tra i greci a studiare le api scientificamente. Nella sua opera “Storia naturale degli animali,” descrisse con precisione la riproduzione delle api e notò che queste si dedicano a una tipologia di fiori alla volta. Questo studio pionieristico gettò le basi per la comprensione scientifica dell’apicoltura, superando molte credenze mitologiche precedenti.
Aristotele osservò anche il comportamento sociale delle api, descrivendo la struttura della colonia e il ruolo della regina. Le sue osservazioni dimostrarono un’accurata comprensione dell’ecologia delle api e fornirono una base per future ricerche.
“Le api sono creature sociali che lavorano insieme per il bene comune, un aspetto che ha affascinato gli studiosi per secoli.”
Plinio, Varrone e Columella: I Trattatisti Romani
I grandi trattatisti romani come Plinio il Vecchio, Varrone e Columella contribuirono significativamente alla letteratura sull’apicoltura. La “Naturalis Historia” di Plinio contiene dettagliate descrizioni delle api e delle tecniche apistiche del suo tempo. Varrone e Columella, nelle loro opere agricole “Res rustica” e “De re rustica,” fornirono istruzioni pratiche per l’allevamento delle api e la gestione degli alveari.
Autore | Opera | Contributo all’Apicoltura |
---|---|---|
Aristotele | “Storia naturale degli animali” | Prima analisi scientifica delle api e descrizione della loro riproduzione |
Plinio il Vecchio | “Naturalis Historia” | Descrizioni dettagliate delle api e tecniche apistiche |
Varrone | “Res rustica” | Istruzioni pratiche per l’allevamento delle api |
Columella | “De re rustica” | Gestione degli alveari e tecniche apistiche avanzate |
Questi studiosi antichi hanno influenzato la comprensione dell’apicoltura per secoli, con osservazioni che in molti casi si sono rivelate sorprendentemente accurate alla luce delle conoscenze moderne. Il loro lavoro continua a essere una fonte preziosa di informazioni per gli studiosi e gli apicoltori di oggi.
L’Eredità dell’Apicoltura Antica nel Mondo Moderno
Le tecniche di apicoltura antiche sono ancora rilevanti nel mondo moderno. L’apicoltura razionale iniziò quando l’uomo decise di allevare le api entro contenitori per avere abbondanza di miele. Nel corso dei secoli, c’è stata una lenta evoluzione delle tecniche apistiche, dalle arnie a favi fissi alle moderne arnie a telai mobili.
Questa evoluzione dimostra come le conoscenze antiche siano state perfezionate nel tempo. Gli antichi Greci e Romani svilupparono metodi di apicoltura che sono ancora studiati e applicati oggi.
Tecniche Antiche Ancora in Uso Oggi
Molte tecniche di apicoltura sviluppate dagli antichi Greci e Romani sono ancora in uso oggi. L’apicoltura nomade, ad esempio, segue principi simili a quelli utilizzati dagli apicoltori romani lungo il fiume Po. La continuità storica di queste pratiche dimostra la loro efficacia e sostenibilità.
La tabella seguente riassume alcune delle tecniche antiche e il loro utilizzo moderno:
Tecnica Antica | Utilizzo Moderno |
---|---|
Apicoltura Nomade | Ancora praticata lungo i fiumi e in aree con fioriture stagionali |
Arnie a Favi Fissi | Evolute in arnie a telai mobili per una gestione più efficiente |
Gestione degli Alveari | Metodi romani di gestione degli alveari sono ancora studiati per la loro efficacia |
Il Ritorno ai Metodi Naturali nell’Apicoltura Contemporanea
Nell’apicoltura contemporanea, c’è un crescente ritorno a metodi più naturali, ispirati alle pratiche antiche. Questo approccio cerca di risolvere i problemi moderni dell’apicoltura, come la salute delle api e la produzione di miele di qualità.
Gli apicoltori moderni stanno riscoprendo l’importanza di tecniche antiche per creare un’apicoltura più sostenibile. L’uso di materiali naturali e il rispetto per il comportamento naturale delle api sono solo alcuni esempi di come l’apicoltura antica stia influenzando le pratiche moderne.
Conclusione
Dopo aver esplorato le pratiche apistiche degli antichi Greci e Romani, emerge chiaramente il loro influsso sullo sviluppo dell’apicoltura moderna. Le civiltà antiche hanno sviluppato tecniche innovative per l’allevamento delle api e la produzione di miele, dimostrando una profonda comprensione dell’importanza di questi insetti per l’ecosistema e l’economia.
L’apicoltura non era solo una pratica agricola, ma aveva anche un significato culturale e religioso profondo. Il miele era considerato un dono divino e un alimento prezioso, utilizzato non solo nella cucina ma anche nella medicina e nei rituali religiosi. La cera d’api era utilizzata per varie applicazioni, dalle cerimonie religiose alla produzione di candele.
Le innovazioni tecniche sviluppate da Greci e Romani, come le arnie con fondo mobile e le pratiche di apicoltura nomade, hanno rivoluzionato la gestione delle colonie di api. Gli studiosi antichi come Aristotele, Plinio, Varrone e Columella hanno tramandato conoscenze apistiche fondamentali attraverso i secoli, contribuendo significativamente allo sviluppo dell’apicoltura moderna.
Pratica Apistica | Descrizione | Innovazione |
---|---|---|
Arnie con fondo mobile | Gestione avanzata delle colonie di api | Miglioramento della produzione di miele |
Apicoltura nomade | Trasporto delle arnie in diverse aree | Aumento della varietà di miele prodotto |
Utilizzo della cera | Applicazioni nella religione e nell’industria | Sviluppo di nuove tecnologie |
In conclusione, la riscoperta delle antiche pratiche apistiche nel contesto dell’apicoltura contemporanea può offrire preziose informazioni per migliorare la sostenibilità e il rispetto per la natura. Le fonti storiche rappresentano un caso di studio importante per comprendere l’evoluzione dell’apicoltura e il suo potenziale futuro.
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FAQ
Quali erano le principali tecniche di allevamento delle api utilizzate dagli antichi Greci?
Come si differenziavano le arnie romane da quelle greche?
Qual era il ruolo del miele nell’alimentazione e nella medicina antica?
Quali erano gli utilizzi principali della cera d’api nell’antichità?
Chi erano i principali studiosi dell’apicoltura nell’antichità?
Qual è l’eredità dell’apicoltura antica nel mondo moderno?
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